Abbronzatura: il Sole non fa più male.
Pare che sia terminato l'allarme raggi UVA. Da un ricercatore inglese viene di nuovo sdoganata la nostra stella, sia per abbellire che per prevenire malattie anche gravi. Dopo gli anni dell’allarme raggi uva ecco che, sul CorriereDellaSera.it, viene pubblicata la notizia in cui vengono citate note di riabilitazione nei confronti della tintarella. A noi che siamo un po’ maligni viene da pensare che potrebbe anche essere un incentivo al turismo per il Paese del Sole.
Ma pare che i dati siano tratti direttamente dall’Health Research Forum di Londra, dove pochi giorni fa Oliver Gillie ha parlato addirittura di demonizzazione dell’abbronzatura, riferendosi proprio all’allarme di cui dicevamo.
Secondo le analisi di Gillie, pubblicate su Molecular Nutrition and Food Research, l’esposizione ai raggi del Sole contribuirebbe alla prevenzione di numerosi e gravi malattie, quali tumori, cardiopatie, diabete, sclerosi multipla. Rivalutata, dunque, la stimolazione alla sintesi di vitamina D nella pelle grazie alla luce del Sole.
E la vitamina D è conivolta nella produzione di sostanze antibatteriche e inibisce un enzima, l’aromatasi, bersagliato anche dalle cure contro i tumori.
Al mare, in Romagna per esempio, sono già tantissimi quelli che si fanno ore di lettino in spiaggia. E pare anche di assistere a un ritorno al toples da parte di molte signore.
Che, a questo punto e secondo Gillies, possono stare tranquille rispetto ai dubbi che l’abbronzatura al seno possa causare, o accelerare, tumori e problemi.
Tuttavia, sempre per rimanere nell’ambito della prevenzione, vogliamo ricodarvi alcune “regole” (preferiremmo chiamarle “sfoggio di buon senso”) per prendersi una bella tintarella senza rischiare… la pelle!
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